Home / ModerNews / I libri al tempo delle mascherine! #nullaresteràcomeprima

I libri al tempo delle mascherine! #nullaresteràcomeprima

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

BELGRAVIA E’ CHIUSA AL PUBBLICO IN VIA VICOFORTE MA CONTINUA A PROCURARE I LIBRI CHE VI PIACCIONO O VI SERVONO

Come?

Abbiamo fatto un gemellaggio con l’ edicola di Piazza Bernini: si chiama Edicola Lucia, ed è proprio attaccata alla fermata Metro, lato angolo Via Bruino: lì arrivano i libri del nostro distributore e da lì partono le nostre consegne, sulla base della modalità che preferite e che potete concordare al solito numero 3475977883 che è attivo 24 ore su 24 che è anche whatsapp e che è l’ unico nostro contatto perché l’ altro numero è il fisso che squilla a vuoto in via Vicoforte. Altrimenti mail! La solita: libreria.belgravia@gmail.com . Altrimenti FB! https://www.facebook.com/libreria.belgravia

Tramite questi tre canali potete chiederci disponibilità di libri o suggerimenti

Questo è un primo esempio di come abbiamo reinventato la nostra quotidianità

Cosa chiediamo a voi? Un po’ più di pazienza: lo sappiamo che i servizi on line vi stuzzicano sui vostri smartphone ma se volete che Belgravia continui ad essere il vostro crocevia, la vostra antenna di ricezione e trasmissione, noi facciamo la nostra parte e voi dovete fare la vostra!

Perche forse il virus è venuto a dirci anche questo: che correvamo troppo…in tanti sensi: avete letto che dal satellite, il cielo sulla Cina è tornato azzurro, mentre prima era “otturato” dallo smog? Ecco…un respiro in più è uno stress in meno…e uno stress in meno è un pezzo di lucidità in più per capire meglio cosa ci sta succedendo e riorganizzarci insieme

Annalisa e Paolo - Google Maps.tif

BELGRAVIA E’ CHIUSA AL PUBBLICO IN VIA VICOFORTE MA CONTINUA A FARE RETE

Anche gli insegnanti in queste settimane sono in prima linea, perchè tenere concentrata l’ attenzione dei propri allievi a distanza è un’ impresa, soprattutto per i più piccoli, delle elementari e forse anche delle medie inferiori. E anche perchè, sia insegnanti che allievi si trovano a usare quotidianamente piattaforme e tecnologie con cui non hanno avuto fin qui familiarità

Cosi ci siamo inventati su FB , un evento che abbiamo chiamato “maestra/o ci racconti una storia…al tempo delle mascherine (qui sotto avete il linkl)

https://www.facebook.com/events/628887041233739/permalink/630226214433155/

Cosa proponiamo? Che gli insegnanti condividano nell’ evento una o più letture per i propri alunni e non solo: UNA PIAZZA affacciata su tutte le insegnanti e su tutti i bambini
Per quanto ci riguarda, noi ci mettiamo a disposizione, per cui l’ evento nasce come evento di Libreria Belgravia, ma a ogni insegnante che si aggiungerà proporremo di diventare coorganizzatore dell’ evento!

E poi ogni video che viene postato nell’ evento, se andate a vedere, viene condiviso sulla pagina fb della nostra libreria e sui due profili individuali che la gestiscono
Noi ci proviamo: a voi, la possibilità di farlo camminare su tante gambe, come un grande girotondo tenendoci per mano virtualmente

Anche su questo: iniziative di letture si moltiplicano on line, ma a noi, più che la voce dell’ attore o dello scirttore famoso, interessa…che i nostri bambini/ragazzi possano riconoscere la voce del LORO insegnante! E magari emozionarsi nel vederlo sullo smartphone! Come ci hanno detti essere già successo.

Così come ci piace che gli insegnanti facciano tam tam tra di loro, si ri-conoscano, pur a distanza, si incoraggino e si sostengano a distanza

Anche su questa iniziativa supportiamo tramite i soliti tre canali di comunicazione:  3475977883 (anche whatsapp) oppure libreria.belgravia@gmail.com oppure https://www.facebook.com/libreria.belgravia

Perche forse il virus è venuto a dirci anche questo: che le nostre fantastiche tecnologie hanno un senso se le usiamo per far crescere comunque relazioni umane…e questo è per noi il “fare rete”

89842257_1080422802313032_2261182169743360000_n.jpg

BELGRAVIA E’ CHIUSA AL PUBBLICO IN VIA VICOFORTE MA CONTINUA A FARE LE PRESENTAZIONI!

Come?

Lunedì scorso, con Michele Paolino, autore de LA BALLATA DI BORGO SAN PAOLO, noir ambientato “dalle nostre parti” e pubblicato da Edizioni Capricorno nella collana Piemonte Noir abbiamo organizzato una presentazione a distanza. Qui sotto trovate il link da cui potete risentirla. Come sentirete proprio nelle prime battute, ci eravamo sentiti con l’ autore prima a ci eravamo condivisi alcuni pensieri e voilà!

Il libro fisico ovviamente è disponibile, sia in pronta consegna all’ edicola di Piazza Bernini, sia se volete in consegna a voi con le modalita concordate al solito  

3475977883 (anche whatsapp)

https://www.facebook.com/mi.paolino/videos/10222252691455843/
89925054_10222251500866079_3918295494454935552_o.jpg

BELGRAVIA E’ CHIUSA AL PUBBLICO IN VIA VICOFORTE MA CONTINUIAMO AD SENTIRCI CITTADINI DEL MONDO…

La foto qui sotto, non ha bisogno di commenti e probabilmente avrete già letto altrove la notizia di quanto la Cina ci sia vicina in questo tempo e di come questa loro solidarietà ci dovrebbe far riflettere su tante cose…

89661195_3071947369534726_4296930474011394048_n.jpg

Questa seconda foto, ha girato molto meno: arriva da un missionario comboniano, Renato Kizito Sesana, che vive a Lusaka, in Kenia e lasciamo la parola a lui, sotto la foto: se vi interessa qs è il suo profilo su fb  https://www.facebook.com/renatokizito.sesana

89761495_2986848088021476_6861906271990185984_o.jpg

Lo aspettavamo, e anche in Kenya è arrivato coronavirus. Tutto è successo in meno di 24 ore. Ieri mattina abbiamo convocato un incontro dei responsabili delle case di Koinonia per decidere insieme le indicazioni da dare ai bambini. Dopo poche ore è stato dato l’annuncio di un primo caso, a Ongata Rongai, la cittadina alle periferia di Nairobi dove abbiamo Tone la Maji e Malbes. E’ una donna rinetrata pochi giorni fa dagli Stati Uniti. Trovo difficile spiegare il “social distancing”. Mentre parlo penso che sarà dura cambiare lo stile di vita a Kivuli che è il centro più importante di attività giovanili del nostro grande quartiere. Oltre ai bambini residenti ci sono le attività più svariate, dalla radio comunitaria ai gruppi giovanili, dalla scuola di computer agli intagliatori di legno, e il dispensario, lo studio di registrazione, la squadra di pallacanestro, gli uffici di un paio di grosse ONG. Restare a casa? Quale casa? Sembra impossibile poter sigillare Kivuli, ormai sono oltre mille le persone che ogni giorno vi svolgono le attività più diverse. Forse potremmo riuscirci. Ma se dovessero chiudere le scuole? Dove andranno tutti i bambini del quartiere?
Quando riaccendo il cellulare cominciano ad arrivare i messaggi: chiuso il campionato di calcio, cancellati tutti i raduni pubblici, chiusa la borsa locale, i supermercati assaltati e il sapone liquido sparito dagli scaffali… e perfino l’ordinanza che tutti i matatu vengano disinfettati almeno una volta al giorno.
Esco a far due passi. Apparentemente tutto è normale. In centro metri sul nostro lato della Kabiria Road, nelle strutture in muratura (più o meno) a 3 o 4 metri dal bordo della strada conto 32 esercizi (falegnami, barbieri, macellai, riparazioni di telefonini, rivendite di abiti usati, una rivendita di medicinali (difficile chiamarla farmacia) e due chiese, Poi c’è la linea di bancarelle che toccano il bordo della strada, spesso interferiscono con il traffico: rivenditori di frutta e verdure, pesce secco, schede telefoniche, secchi di plastica, bulloni e viti usate, un ragazzo che espone 5 paia di scarpe usate – o rubate? Dall’altro lato della strada è la stessa storia.
Restare a casa? Dov’è la casa? Forse una stanza dove le sera si mettono coperte per terra perché ci siano abbastanza spazio per stare tutti sdraiati. Servizi in comune. Acqua alla fontana. Se chiuderanno le scuole dove andranno i bambini? Inoltre per la maggioranza di questi piccoli commercianti se il mattino non ci si alza presto e non si avvia il proprio negozietto, la sera non ci sarà niente da mettere in tavola, a fine mese non ci saranno i soldi per pagare l’affitto. Vedo Peter, l’ometto che ogni mattina accende un braciere a pochi passi dal cancello di Kivuli e arrostisce pannocchie di mais per i passanti. Gli va bene se guadagna 50 o 60 scellini al giorno, mezzo euro. “Se non potrai restare in strada, come farai?” Scuote la testa e ride. Non vuol pensarci.

E ALLORA? E allora pensiamo che

– se vogliamo tornare ad un minimo di normalità quanto prima dovremo obbligarci a girare tutti con modalità di sicurezza, guanti e mascherine (come già succede in Cina e Corea per esempio)

– il virus è un fenomeno mondiale che non può essere risolvibile alzando le barriere tra gli stati: nessuno parla dell’ africa, dell’ india, del sud est asiatico, dell’ america latina, ma se ci fermiamo un attimo non è difficile immaginare cosa significhi il virus in quei paesi…che poi rappresentano i due terzi dell’ umanità

VI VOGLIAMO BENE E VI ASPETTIAMO!!!

Perche, abbiamo bisogno più che mai di condividere tra tutti, sapienza, intelligenza e creatività!

#nullaresteràcomeprima ma #nonfacciamocisotterraredallapaura

Alessandra Bagini
Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *