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Omicidi Familiari a cura dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

Lo studio, sebbene basato principalmente su fonti giornalistiche, offre una visione significativa di queste tragedie, adottando una definizione ampia di “familiarità”. L’analisi esplora diverse dimensioni del fenomeno, fornendo un quadro dettagliato, seppur parziale. Vengono esaminati il sesso delle vittime e degli autori, la distribuzione geografica degli eventi, le armi utilizzate e il grado di familiarità tra le persone coinvolte. Questo approccio multidimensionale mira a gettare luce sulle dinamiche sottostanti a questi tragici eventi. La Rubrica “Settimana Omicidi Familiari” dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), con il contributo del nuovo Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), analizza in chiave psicotraumatologica gli omicidi familiari.

L’AIPC e il CIPR: Un Approccio Innovativo al Trauma Relazionale

Fondata nel 2001, l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), guidata dal Dott. Massimo Lattanzi e dalla Dott.ssa Tiziana Calzone, si dedica al miglioramento delle relazioni umane, concentrandosi in particolare sulle dinamiche violente e traumatiche. La nascita, nel 2024, del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) segna un’evoluzione significativa, ponendo il trauma relazionale al centro della comprensione di fenomeni come gli omicidi familiari. Il CIPR, affiancando osservatori già attivi come l’Osservatorio Nazionale Stalking e l’Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari, rafforza la capacità dell’AIPC di interpretare le tragedie che nascono all’interno di legami significativi.

L’Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari dell’AIPC definisce la “familiarità” in senso ampio, includendo non solo i legami di sangue, ma anche relazioni di conoscenza, colleganza, vicinanza, amicizia e rapporti affettivi/sentimentali, attuali o passati. Questa visione estesa è cruciale per comprendere come il trauma e la violenza letale possano emergere da qualsiasi relazione significativa in cui si sviluppano dinamiche di potere, dipendenza o conflitto che degenerano in abuso. L’analisi multidimensionale (genere delle vittime e degli autori, distribuzione geografica, armi usate e grado di familiarità) aiuta a delineare il quadro di un trauma sistemico e relazionale.

Omicidi Familiari: L’analisi dei dati settimanali (5-11 Giugno 2025)

La rubrica di questa settimana è stata curata dalla Dott.ssa Tiziana Calzone psicologa psicoterapeuta, dalla Dott.ssa Ludovica Frese dottoressa in Psicologia giuridica, forense e criminologia, tirocinante presso l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologiaedal dott. Massimo Lattanzi psicologo psicoterapeuta e PhD.

L’analisi dei dati della settimana dal 5 all’11 giugno 2025, attraverso la lente del CIPR, rivela un dato sorprendente: gli uomini sono in percentuale più vittime di omicidio familiare rispetto alle donne. Su 11 omicidi totali, 6 vittime sono uomini e 5 sono donne. L’elemento più illuminante è la natura delle relazioni che portano all’omicidio, ciascuna considerata l’esito tragico di un percorso traumatico relazionale.

Vittime Maschili: Omicidi Radicati in Dinamiche Familiari e Relazionali Allargate

Dei 6 uomini vittime, 2 sono stati uccisi da un parente (33% degli omicidi maschili totali), mentre i restanti 4 sono stati uccisi da un conoscente. Secondo la psicotraumatologia relazionale, gli omicidi da parte di un parente affondano le radici in dinamiche familiari profondamente disfunzionali, spesso legate a conflitti irrisolti, violenze intergenerazionali o squilibri di potere. Il trauma, in questi contesti, è cumulativo e stratificato. Nel caso degli uomini uccisi da conoscenti, si parla di una “familiarità estesa”. Questi omicidi non sono casuali ma derivano da traumi latenti in relazioni meno intime ma significative, come litigi tra amici di lunga data, ex colleghi con rancori o vicini di casa con tensioni accumulate. La violenza è l’esplosione finale di una tensione relazionale protratta e non gestita.

Vittime Femminili: Il Trauma del Legame Affettivo Tradito

Le 5 donne vittime sono state uccise dal partner (100%). Questo dato, seppur diverso nella percentuale di familiarità rispetto agli uomini, riflette un altro tipo di trauma relazionale. Qui, il luogo del trauma è la relazione più intima e fiduciaria. Questo fenomeno è spesso l’apice di un lungo ciclo di violenza domestica, dove abusi psicologici, fisici ed emotivi hanno eroso la psiche della vittima, intrappolandola in dinamiche di controllo, paura e isolamento. La morte è l’esito estremo di un trauma complesso e cumulativo, una vera e propria “tortura relazionale” che ha compromesso ogni possibilità di fuga.

Se preferisci sfogliare l’ebook della rubrica, scaricalo e leggilo quando vuoi. Clicca sul link https://files.supersite.aruba.it/media/2323_200e3c97fd5e43f6049b253cb163e069f6060ec5.pdf/o/rubrica%205-11%20giugno.pdf

Conclusioni e Riflessioni: La Diversità delle Manifestazioni del Trauma Relazionale

L’analisi comparativa tra vittime maschili e femminili evidenzia come il trauma relazionale si manifesti in forme diverse ma ugualmente letali. Le donne sono prevalentemente vittime di un tradimento della fiducia nella relazione intima, mentre gli uomini mostrano una vulnerabilità più ampia, includendo dinamiche familiari estese e relazionali informali. Questo sottolinea l’importanza di una lettura approfondita e non stereotipata della violenza, che tenga conto delle molteplici sfaccettature del trauma relazionale. Comprendere queste dinamiche è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione e intervento mirate.

Omicidi Familiari: Uno Sguardo al Trauma degli Autori e l’Importanza del CIPR

L’analisi si estende anche al profilo psicotraumatologico degli autori, poiché la violenza letale è raramente un atto impulsivo isolato.

Il Trauma degli Autori: Controllo Perduto e Reazioni Relazionali Estreme

  • Uomini autori di omicidi del partner: I 5 uomini che hanno ucciso il proprio partner rivelano un pattern traumatico legato al controllo e all’abbandono. La minaccia percepita di una separazione o la perdita di potere scatenano una reazione estrema, spesso un tentativo disperato di ripristinare un controllo assoluto. Le loro storie possono mostrare attaccamenti insicuri, umiliazioni croniche o esposizione a violenza in contesti familiari d’origine.
  • Autori di Omicidi di Parenti e Conoscenti: Il panorama cambia per i 2 uomini e 1 donna che hanno ucciso un parente, e i 4 uomini che hanno ucciso un conoscente. Qui, l’omicidio può essere la risposta estrema a traumi relazionali complessi e prolungati che trascendono la sfera intima della coppia, come conflitti familiari ereditati o liti in cerchie sociali più ampie. La presenza di una donna tra gli autori di omicidi di parenti, seppur minoritaria, merita attenzione, indicando un possibile caso di trauma accumulato e reazione disperata.

L’Arma Come Estensione del Trauma

La varietà delle armi utilizzate (arma da fuoco 37%, arma da taglio 27%, aggressione fisica 27%) offre ulteriori spunti. L’arma da fuoco può suggerire premeditazione e distacco emotivo, mentre l’arma da taglio o l’aggressione fisica indicano un maggiore coinvolgimento emotivo, una rabbia più “viscerale” e una prossimità fisica che riflette la natura intima del trauma relazionale.

Se preferisci vedere ed ascoltare il reel parlato della rubrica, puoi andare sul canale YouTube dell’AIPC, dove trovi molti video interessanti. Clicca sul link https://youtu.be/zldvQiKAGds?si=bwpIrOb1DunxcQSh

Il Ruolo Fondamentale del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR)

Il CIPR nasce per affrontare queste complessità, intervenendo sui traumi che emergono dalle relazioni significative, sia per le vittime che per gli aggressori. L’approccio del CIPR esplora le dinamiche psicologiche profonde che portano alla violenza letale, tra cui:

  • Pattern di attaccamento disfunzionali
  • Cicli di abuso
  • Disregolazione emotiva
  • Ferite narcisistiche
  • Incapacità di gestire conflitti e perdite

Il CIPR mira a prevenire queste tragedie intervenendo precocemente, offrendo percorsi di supporto e terapia volti a spezzare i cicli di violenza e a ricostruire legami sani.

L’Urgenza di Intervenire: Spezzare il Ciclo dei Traumi Generazionali

Il Protocollo A.S.V.S. ha svelato una realtà allarmante: i traumi relazionali si tramandano di generazione in generazione, plasmando relazioni disfunzionali, in particolare tra madri e figlie o padri e figli. Di fronte a questi dati inequivocabili, per l’AIPC e il CIPR la priorità assoluta è l’estensione e l’avvio precoce di percorsi di aiuto per i figli di famiglie conclamate come disfunzionali. Questo rappresenta l’unico approccio per una reale prevenzione di futuri traumi e dinamiche dannose.

Visione e Obiettivi Futuri: Consolidare, Espandere, Prevenire

AIPC e CIPR guardano al futuro con progetti ambiziosi:

  • Consolidamento ed Espansione del CIPR: L’obiettivo è rafforzare un approccio scientifico e integrato alla prevenzione e al trattamento della violenza. Questo significa anche ampliare la rete di professionisti volontari per raggiungere un numero sempre maggiore di persone in difficoltà.
  • Approfondimento e Diffusione del Protocollo A.S.V.S.: Il cuore della loro missione è il Protocollo A.S.V.S., uno strumento validato dal 2012 che va oltre la semplice descrizione del comportamento violento. Integrando psicodiagnostica e biofeedback, consente una valutazione oggettiva della disregolazione emotiva e dell’attivazione del Sistema Nervoso Autonomo, rivelando le radici profonde della violenza.

Percorsi Riabilitativi Personalizzati per un Impatto Concreto

L’A.S.V.S. è fondamentale per offrire percorsi riabilitativi e trattamentali sempre più personalizzati ed efficaci:

  • Per il criminale impulsivo, l’A.S.V.S. è cruciale per la gestione della rabbia e la rielaborazione dei traumi.
  • Per il criminale “in pieno controllo”, lo strumento permette di affrontare tratti di personalità disfunzionali e la mancanza di empatia.

Questa capacità di identificare e intervenire sulle dinamiche psicofisiologiche è di vitale importanza per la prevenzione di atti gravi e per una significativa riduzione della recidiva.

Un Appello all’Azione: Insieme per un Futuro Migliore

Per realizzare questi progetti vitali e ampliare il nostro impatto sulla società, l’AIPC e il CIPR necessitano del vostro sostegno. Invitiamo con forza aziende e fondazioni a collaborare con noi per l’ampliamento di questi progetti cruciali. Ogni libera donazione è un investimento nel futuro delle nostre comunità e, in quanto organizzazioni riconosciute, le vostre erogazioni sono interamente scaricabili dai redditi.

Unitevi a noi nella lotta contro la trasmissione dei traumi. Il vostro contributo può fare la differenza.

Non Affrontare i Traumi da Solo: Contatta i Professionisti AIPC e CIPR

Le tragedie analizzate evidenziano l’importanza di non affrontare da soli situazioni di violenza o dinamiche complesse. Il CIPR e l’AIPC mettono a disposizione un’équipe di professionisti volontari qualificati per offrire supporto specializzato attraverso colloqui individuali, di coppia e familiari.

Per ricevere aiuto, puoi contattare l’AIPC e il CIPR nelle sedi di Pescara e Roma:

  • Email: aipcitalia@gmail.com
  • Telefono: 3924401930
  • Sito Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

La tua sicurezza e il tuo benessere relazionale sono importanti.

Segna la data! Lunedì prossimo c’è la rubrica Omicidi familiari in Italia.

Dott.ssa Ludovica Frese
Dott.ssa Tiziana Calzone
Dott. Massimo Lattanzi
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