
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
La guerra è finita, ma per le donne troiane l’orrore è appena iniziato. Il nuovo
allestimento teatrale di “Le Troiane” – curato da Mauro Stante – ispirato alla tragedia di Euripide e filtrato attraverso lo sguardo contemporaneo, porta in scena il dolore dei vinti, delle dimenticate, delle donne lasciate a raccogliere i pezzi di un mondo distrutto.
Dopo la caduta della città di Troia, non restano che macerie, sangue e silenzio. Ma da questo silenzio emergono le voci spezzate, potenti e umanissime di Ecuba, Andromaca, Cassandra, Elena e delle voci del popolo: madri, figlie, spose, schiave, vittime di una guerra che non hanno scelto. Il testo prende avvio dalla parole di Quinto di Smirne – “Il sangue scorreva in torrenti…” – e si fa carne nella rabbia della regina Ecuba, piegata ma non spezzata. Nella disperazione muta di Andromaca, nella visione tragica e imponente di Cassandra, nella sensualità disperata di Elena, in cerca di salvezza nel solo modo che le è concesso.
Intorno a loro un coro di donne che si interrogano sul futuro, sulla memoria, sull’identità. “Le Troiane” è una tragedia antica che parla con voce nuova e pungente. Un grido contro la guerra, ieri come oggi. Una riflessione senza tempo sulla condizione femminile, sulla perdita, il lutto e la resistenza. Perché anche quando gli eroi sono morti, le loro donne continuano a vivere. E a raccontare.
Sul palco la compagnia “Le Lunatiche”, ovvero Federico Menietti, Doriana Giorza,
Maria Gabriella Garda, Francesca Giunta, Maria Sciascia, Patrizia Marsan, Cosme
Satalino e Mario Mazza.
La regia è curata da Mauro Stante. “Le Lunatiche” propongono un teatro di impegno e comunità.
Si affacciano sulla scena teatrale con un’intenzione ben chiara: fare del palcoscenico uno spazio di riflessione critica e dialogo aperto sui temi più urgenti e di attualità. Il pubblico, per loro, non è solo spettatore ma parte viva e attiva di ogni rappresentazione.
Caratteristica peculiare del gruppo è la sua struttura aperta: non un ensemble fisso, ma una rete flessibile di interpreti – attrici e attori – che si forma e si trasforma a seconda del progetto.
Un modello fluido e collaborativo, in linea con lo spirito collettivo e inclusivo che anima ogni loro lavoro.
Il biglietto di ingresso costa 10 euro.
Maggiori informazioni e prenotazioni si possono avere al numero 3893126525.
Il sipario si alza alle 21.00.
Staff Comunicazione Officina dell’Arte
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