
Dal 7 aprile all’8 settembre 2025, il piano di accoglienza del Museo Nazionale del Cinema di Torino ospita la mostra DONATO SANSONE. METAVERSI, a cura di Bruno Di Marino, la prima personale dedicata a Donato Sansone, artista, animatore e autore di brevi film, videoclip musicali, spot e altri “scherzi” audiovisivi, di lavori surreali e provocatori realizzati con tecniche diverse che traducono in tratto grafico e animazione in diverse visioni della realtà.
Come le storiche avanguardie, Sansone contamina l’alto con il basso, il poetico con il triviale, il comico con il tragico – finendo così per mettere a soqquadro il pensiero comune e suscitando nello spettatore un riso acido. Il suo è il regno dello sberleffo e del paradosso, e il suo stile è all’insegna di un surrealismo ludico e provocatorio, che oscilla tra artigianale e digitale.
I suoi patchwork e video sono stati presentati ai più importanti festival del mondo e in varie gallerie, ma anche in luoghi di grande passaggio come i centri commerciali. È amato dal mondo della musica italiana, collabora da tempo con Subsonica, Manuel Agnelli, Paolo Spaccamonti, Francesco De Gregori, Afterhours e Verdena.
Sottolinea Enzo Ghigo, Presidente del Museo del Cinema, alla presentazione:
“Accanto all’omaggio ai grandi interpreti del presente e del passato, il Museo Nazionale del Cinema si è da tempo dato il compito di raccontare tutte le declinazioni di quello che definiamo cinema. Essere al passo con i tempi significa anche interrogarsi sulle nuove espressioni artistiche, proponendo ai visitatori artisti meno noti ma capaci di interrompere la monotona scansione del nostro quotidiano con la vitalità delle loro proposte. E con questo spirito abbiamo accolto l’opera di Donato Sansone, felici di accompagnarlo in questa prima personale che siamo sicuri vi saprà sorprendere”.
Afferma Carlo Chatrian, direttore del Museo del Cinema:
“Con questa personale dedicata a Donato Sansone continua l’esplorazione e la valorizzazione di quelle esperienze nate qui in Piemonte ma che hanno saputo conquistare attenzioni e riconoscimenti a livello nazionale e internazionali. Metaversi è un viaggio nell’universo di un artista inventivo e provocatore, che con abilità e leggerezza adotta diverse tecniche e differenti formati. Amante dello scherzo e dello sberleffo, Sansone è anche profondamente cosciente di quanto la serietà e le “buone maniere” spesso nascondano la paura di confrontarsi con quanto e chi eccede la norma. Vi invitiamo dunque a lasciare vestito e cravatta, tailleur e tacchi alti e lasciarvi sedurre “dai mostriciattoli” e dalle altre irriverenti provocazioni che animano il piano zero della Mole”

La mostra raccoglie vent’anni di attività di Donato Sansone e si articola in un ricco e colorato percorso composto da disegni originali, stampe digitali, installazioni e tantissime immagini in movimento che permettono al visitatore di scoprire la sua eclettica arte visiva. Il metaverso è una dimensione virtuale che si può abitare ed esplorare e l’intento è di far sì che il visitatore si lasci trasportare in un flusso caotico di segni, immagini, suoni, rumori, percezioni, frammenti di corpi e di paesaggi, rapide associazioni visive. Non un unico metaverso, quindi ma tanti metaversi e ognuno potrà trovare dentro questa mostra qualcosa di diverso: di attraente e di perturbante, di comico e di horror, di fisico e di immateriale, di erotico e di fantasmagorico.
In tutte le sezioni del percorso di visita sono presenti dei video LIS e i Servizi Educativi propongono un’attività laboratoriale rivolta ai gruppi dei centri estivi.
A completamento della mostra, è stato realizzato il catalogo Donato Sansone. Metaversi, a cura di Bruno Di Marino. Edito da Silvana Editoriale, il volume, oltre ai materiali della mostra, conterrà la graphic novel dell’autore dal titolo Il gatto.

La mostra si inserisce in un progetto di conservazione e valorizzazione dell’opera di Donato Sansone, del quale la Cineteca del Museo Nazionale del Cinema ha in deposito tutte le opere realizzate dall’inizio della sua carriera.
La mostra rientra nella sezione Echoes di EXPOSED Torino Foto Festival e sarà visitabile per tutta la durata della manifestazione (16 aprile – 2 giugno 2025).
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Penso che un modo per approcciare i miei lavori sia quello di non prendersi troppo sul serio, esattamente come faccio io con me stesso. A me piace infastidire come un giocherellone, come un saltimbanco, come un bambino che fa i capricci.
E mi pongo verso le cose che faccio nello stesso identico modo.
La mia è una grande voglia di giocare con il mondo e con l’immaginazione.

DONATO SANSONE nasce a Bella (PZ) nel 1974.
Dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli, frequenta a Torino il Dipartimento di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia dove si diploma, specializzandosi in animazione sperimentale, compositing di tecniche d’animazione e live action. Fin dai primi anni duemila realizza cortometraggi, videoclip per musicisti (tra cui Afterhours, Subsonica, Verdena, Max Cooper), nonché spot pubblicitari per importanti agenzie.
Con Videogioco (2009) raggiunge grande notorietà anche internazionale: il film è recensito sulle pagine della rivista Cahiers du Cinéma e, nel 2011, la Cinémathèque québécoise lo annovera tra i 50 cortometraggi che hanno cambiato la storia dell’animazione.
Nel 2014 il suo Grotesque Photobooth è inserito da Saatchi & Saatchi tra i 20 video dell’anno nello showcase del Cannes International Festival of Creativity.
Nel 2015 Sansone realizza Journal animé prodotto da Canal+ per la collezione Dessine toujours e, nel 2016, il film è tra i finalisti del Premio César, oltre a essere inserito nella lista dei 70 cortometraggi in corsa per gli Oscar.
Nel 2018 Ghost Crash diventa virale su Facebook, raggiungendo 220 milioni di visualizzazioni.
Nel 2020 Bavure è tra i dodici finalisti ai César. Nello stesso anno realizza il videomapping The Mole Play sulla Mole Antonelliana per i 20 anni del Museo Nazionale del Cinema.
Nel 2022 gli è commissionato dall’agenzia di Chicago Highdive lo spot per la tv americana dei Playoff della National Hockey League.
I film di Sansone sono stati selezionati nei più importanti festival di cinema di animazione (Annecy, Anima Mundi, Hiroshima) e sono presenti su molti siti specializzati internazionali (come Stashmedia tv, Wired.com, Vimeo Staff Picks).
Alcuni suoi cortometraggi sono prodotti e distribuiti dalla compagnia francese Autour de minuit.

IN PRINCIPIO ERA LA MATITA
L’ideazione passa sempre attraverso il disegno, dunque è lo strumento originario di tutte
le mie opere, anche di quelle digitali.
Il disegno è il modo in cui infondo alle idee una dimensione fisica.
Alla base di qualunque creazione artistica vi è sempre il disegno. Disegnare vuol dire progettare, visualizzare un’idea. Per Sansone la matita è uno strumento privilegiato, sia per tracciare scarabocchi che si trasformano in buffi e deformi personaggi, sia per costruire architetture oniriche e geometrie dinamiche che si espandono davanti ai nostri occhi.
Il disegno non è solo quello tracciato sulla carta con la matita, ma può essere una composizione virtuale nata sul foglio digitale.
Qui vi sono tutte le tipologie: una tela eseguita con pennarelli (Darkdevol), una serie di stampe digitali, figure create con la tavoletta digitale Cintiq (Uomo e Donna) o su smartphone (la serie dei Personaggini disseminati lungo il percorso).
Le opere grafiche sono messe a confronto con i film dove il (di)segno è predominante: da Topo glassato al cioccolato a Journal Animé, da Videogioco a Dark Globe.
(S)COMPOSIZIONI DIGITALI
Il mio rapporto con la tecnologia è fondamentale per poter realizzare ciò che faccio. Mi considero un animatore anomalo, nel senso che in realtà animo davvero poco, utilizzo soprattutto il compositing, gli effetti speciali digitali, e amo manipolare le immagini, sia sequenze in live action che fotografie.
Adopero sostanzialmente solo due software, After Effects e Photoshop, penso di conoscere molto bene tutte le opzioni che offrono.
Potremmo definire l’arte di Sansone una sorta di cubismo digitale, poiché ama scomporre,
smembrare, sezionare e poi ricomporre corpi, oggetti, immagini, grazie al procedimento del compositing in cui è maestro.
La serie Civita è dedicata al piccolo borgo di Civita di Bagnoregio situato nel viterbese, perennemente sull’orlo dell’abisso: è destinato a franare ma, nonostante ciò, rimane sempre lì, sospeso nel vuoto.
Attraverso un pirotecnico vortice di graffiti, pennellate e colori, Sansone vi invita a entrare in questo magico luogo, un metaverso analogico-digitale. Le variazioni pittografiche digitali che infonde alla sua skyline sono un modo per prolungarne l’esistenza e per rinnovarne l’iconografia.

IL SUONO ANIMATO
Il suono, e lo dico da filmmaker, è più importante dell’immagine. L’immagine non ci fa vedere, paradossalmente, quello che riesce a mostrarci il suono. Infatti, ogni volta che realizzo un film avverto la necessità di costruirmi già una struttura sonora, perché ho bisogno di sentire il ritmo in tutto quello che faccio.
Il videoclip musicale è uno dei territori in cui Sansone ha transitato maggiormente in questi ultimi anni, collaborando con band e musicisti come Verdena, Subsonica, C’mon Tigre, Animaux formidable, Manuel Agnelli e altri.
Come spiega lo stesso Sansone, parlando della relazione che si crea con gli artisti per i quali gira i video: “In genere mi lasciano assoluta libertà di creare ciò che voglio, perché si fidano e si affidano completamente a me. Spesso non dico nemmeno quello che intendo realizzare, mentre altre volte mostro l’idea solo per sapere se sono d’accordo (e lo sono quasi sempre al 99 per cento)”.
Mescolare fotografie, interventi grafici e riprese dal vero, assemblando il tutto con un sapiente lavoro di post-produzione, è la caratteristica centrale di lavori qui proposti, come Colle immane (2015), Respirare (2018), Di domenica (2014) e Solace in Structure (2021), accompagnati da riproduzioni dei fotogrammi.
VARIAZIONI SUL CORPO
Il corpo è una macchina bella esteticamente, costituisce la nostra dimensione della realtà nel senso che tutto ciò che siamo, immaginiamo e vediamo è corpo.
Mi affascina tantissimo il corpo che, frantumandosi e dividendosi, percepisce il mondo in modi sempre diversi.
Il corpo, magnifica ossessione sansoniana, è sempre al centro dei suoi film. Corpi scomposti, sezionati, lacerati. Corpi post-organici, corpi cyborg, corpi androgini, corpi transformers. Corpi ipersessuati e corpi macchine che si compenetrano, si accoppiano fino a fondersi in un’unica entità, oppure si scontrano e si distruggono senza esclusione di colpi.
Le provocatorie allegorie digitali della carne di Sansone si espandono in questa sezione declinate, per esempio, nella serie centrata sul corpo Hard Pencil, o nella serie Portrait, da Goldrake a Urlo, con ritratti stravolti e deformati dall’artista fino a farli esplodere.
Il comico si trasforma in grottesco e, infine, in orrido.
Ho sempre avuto un’attrazione nei confronti della carne, del suo odore, della sua consistenza, del suo sapore. E parlo di carne femminile. Forse quando ero piccolo devono essere avvenute vicende che mi hanno segnato. Avverto proprio un’ebbrezza potente nei confronti del corpo, della sessualità.

VIDEO EXPERIMENT
L’irresistibile attrazione per gli effetti digitali amplifica la vocazione di Sansone a creare vertigini e corto-circuiti spazio-temporali, come in Ghost Crash (2018), Here we go_NHL (2023), Cinematic (2021), ma soprattutto in Concatenation 2 – Olympic Games (2020).
La serie è basata sull’affastellarsi di inquadrature diverse che si sovrappongono l’una sull’altra ricucendo tra loro i corpi di atleti impegnati in differenti discipline sportive.
FENACHISTISCOPI
Cosa sono questi strani dischi con figure disegnate che prendono vita se messi in movimento? Si chiamano fenachistiscopi e rappresentano le origini del cinema. Messo a punto da Joseph Plateau nel 1833, questo singolare apparecchio per creare l’illusione del movimento è una delle tante che anticipano l’invenzione del cinematografo dei Lumière.
Il cinema è un’arte antichissima e gli spettacoli di figure disegnate costituiscono la forma più arcaica di immagini in movimento.
Sansone rende omaggio a questi dispositivi disegnandovi sopra alcune bizzarre composizioni: il fantasma, l’uomo-palla e lo sputa-testa.
I tre fenachistiscopi si collegano idealmente alla collezione del Museo Nazionale del Cinema, che include questi giochi ottici prodotti nel XIX secolo. In questo modo si evidenzia la totale continuità tra passato e presente, fra tradizione artigianale e innovazione tecnologica.
Lasciatevi ipnotizzare dal loro ritmo e…Buon divertimento!
VIDEOGIOCO + DARK GLOBE
Siete appassionati di quei libri pieni di finestre che si aprono e di figure ritagliate che spuntano fuori all’improvviso?
Beh, anche Sansone si ispira al meccanismo dei libri pop-up per realizzare due film: Videogioco e Dark Globe.
Qui accanto trovate le due opere con i disegni originali usati per la loro realizzazione.
Sullo schermo Sansone dà vita al caos di fogli e foglietti sovrapposti e accostati tra loro, prima ripiegati e poi aperti in modo da rivelare immagini inaspettate, seguite da microazioni e micro-animazioni.
Videogioco, vincitore di numerosi riconoscimenti a livello internazionale, è un breve e fulminante esperimento del 2009 dove è condensata tutta l’estetica sansoniana.
Dark Globe, presentato alla Settimana della Critica di Venezia 2024, è una sorta di Videogioco parte seconda, poiché riprende lo spirito, lo stile e la tecnica del primo slittando verso la morale ecologista, concentrandosi sul tema della guerra e sulla logica del conflitto globale che si estende in maniera esponenziale, fino alla distruzione dell’intero pianeta.
XXX
Il lavoro sul corpo culmina nella sottosezione XXX, rivolta solo ai visitatori adulti, dove sono inseriti i divertissement e gli esperimenti prodotti in modo estemporaneo, molte volte pensati solo per i social.
Sansone spiega così la sua necessità, quasi compulsiva, di realizzare lavori goliardici a getto continuo:
“Sento il bisogno di condividere ogni cosa con gli altri. Inoltre, mostro il mio corpo in maniera esagerata, totalizzante, a partire dal mio pene. Forse per questo mi censurano continuamente sui social. Hanno chiuso per ben tre volte il mio canale YouTube”.
L’ironia è il fulcro di un’estetica dove il ricorrente slittamento verso la pornografia e la violenza è reso più urgente non tanto dall’esigenza di épater le bourgeois, ma dalla necessità di ricordarci che l’arte deve essere divertimento, stupore, spiazzamento continuo dell’osservatore e, soprattutto, gioco infinito.
E adesso, come dei voyeurs, avvicinatevi e guardate attraverso gli occhi di Donato Sansone!

DONATO SANSONE. METAVERSI
7 aprile 2025 – 8 settembre 2025 | Mole Antonelliana
ATTIVITÀ RIVOLTA AI CENTRI ESTIVI
VISIONI ANIMATE – Laboratorio
Età: 6-12 anni | Durata: 90’ | Costo: 5€ + ingresso 4€
Un laboratorio sul disegno animato ispirato al processo artistico di Donato Sansone. Nella prima fase dell’attività, i partecipanti vengono introdotti all’arte di Sansone e alle particolari tecniche con cui crea le proprie opere audiovisive. Nella seconda realizzano dei disegni ispirati al suo immaginario e li animano mediante le tecniche innovative impiegate dall’artista, in un gioco di forme, segni e stratificazioni che fondono l’artigianalità con la sperimentazione tecnologica. Un’esperienza creativa per trasformare il proprio immaginario in disegni da portare a casa.
Il laboratorio Visioni Animate, rivolto ai centri estivi, potrà entrare a far parte delle regolari attività dei Servizi Educativi del Museo come proposta didattica rivolta alle scuole e al pubblico.
Le proposte delle attività didattiche per le scuole e il pubblico potranno subire variazioni o integrazioni: potranno essere comunicati eventuali aggiornamenti nei prossimi mesi.
Per info, orari e prenotazioni e prenotazioni http://www.museocinema.it
Per seguire l’artista https://www.instagram.com/donny_pomponny/
