
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Fiorirà l’aspidistra è un romanzo di George Orwell scritto nel 1936 ma di un’estrema attualità. Il protagonista è Gordon Comstock, un giovane impiegato con un buon posto di lavoro durante un periodo di crisi economica e disoccupazione che ha l’azzardo di porsi domande sul significato di ciò che fa ogni giorno in ufficio. Per il senso comune dovrebbe essere contento di lavorare nel campo della pubblicità, avere uno stipendio adeguato e aspirare a una vita borghese con una moglie, un figlio e un salotto con una pianta ornamentale di aspidistra. Lui lo trova insensato e ha il coraggio, o l’insensata avventatezza, di provare a rifiutare questo modello e si licenzia. Ha troppa paura
di finire come uno dei personaggi delle pubblicità che contribuisce a creare. È terrorizzato di diventare anche lui come l’entusiasta bevitore di Bovex, un imbrillantinato e topesco impiegato ritratto al suo tavolino preferito, quello d’angolo, che sorride da giganteschi manifesti su tutti i muri della città. Ma non è affatto facile sfuggire al modello sociale che allora come adesso non prevede possibile che in tempi difficili qualcuno rifiuti un buon posto di lavoro.
“[…] In quel momento odiava tutti i libri, e i romanzi più degli altri. Era orribile pensare
a tutta quella spazzatura ammassata insieme in un unico posto. Gli facevano venire in
mente quello schifo di budino di sugna, umido e melmoso. Era murato vivo dentro
quella stanza. Murato vivo da ottocento lastre di budino colorate. Il pensiero era
opprimente. Attraversò il negozio e andò nella stanza principale, quella verso la
strada. Con un gesto istintivo tese la schiena e si passò una mano tra i capelli per
lisciarseli, casomai una ragazza avesse guardato attraverso la vetrina.
Gordon non era granché. Era alto circa un metro e settanta, e i suoi capelli spesso
troppo lunghi facevano sembrare la sua testa troppo grossa rispetto al suo corpo.
Sapeva di non avere un grande aspetto e per compensare, quando si accorgeva che
qualcuno lo guardava, si impettiva e sfoggiava uno sguardo da duro che a volte
ingannava le persone più ingenue. In ogni caso, non c’era nessuna ragazza fuori dalla
vetrina. […]”
Perché il romanzo è attuale
Fiorirà l’aspidistra potrebbe essere stato scritto oggi e ciascuno di noi può riconoscervi le contraddizioni tra il senso delle proprie aspirazioni e quello del modello sociale che ci circonda. Lo spettro della disoccupazione e dei lavori sottopagati e precari incombe su tutto il romanzo rendendo drammatico il disaccordo verso il proprio ruolo lavorativo del quale non si condivide il senso ultimo. La risposta del protagonista è individuale
non trovando alcun appiglio in soluzioni politiche collettive. Nel 1930 come nel 2024, le reazioni della maggioranza delle persone a questo disagio si dividono tra chi giudica il protagonista choosy perché rifiuta un lavoro e chi, vivendo in una situazione di privilegio
culturale, economico e familiare, non riesce a comprendere che molte persone si trovino incastrate in lavori dei quali non condividono il fine. Allora come oggi, questo disagio è attuale e, allora come oggi, non basta semplicemente dire “di questi tempi non ci si può permettere di rifiutare un lavoro con stipendio sicuro a fine mese” come Julia, la sorella di Gordon, o al contrario, “siamo in un paese libero, chi decide di fare il copywriter pubblicitario anziché l’editor per una rivista letteraria di sinistra è perché ha fatto le sue scelte” come velatamente pensa Ravelston, l’amico ricco di Gordon. Fiorirà l’aspidistra è
anche una critica ai modelli di famiglia come si sono sviluppati nel contesto borghese che diventano esclusivamente funzionali al consumismo.
“[…]Di fronte c’erano cartelloni pubblicitari di cibo in scatola e farmaci miracolosi. Una raccapricciante galleria dell’ottimismo, una versione per adulti delle copertine dei libri per l’infanzia. Salsa QT, barrette Vitamaltina, cereali Truweet. Ma ce n’era uno in particolare che opprimeva Gordon.
Un impiegato dall’aspetto topesco e imbrillantinato sorrideva seduto in un bar. Tavolino d’angolo e una tazza di Bovex, cosa volere di più dalla vita? […]”
Il contesto del romanzo
La Gran Bretagna del 1936 è caratterizzata da una crisi economica che colpisce soprattutto la classe lavoratrice. Il lavoro in qualche modo si trova, ma è precario e sottopagato. La pubblicità sembra non accorgersi di nulla e insiste a mostrare come normale uno stile di vita che genera frustrazione in chi non se lo può permettere. La guerra è incombente, tutti temono il prossimo inizio di un conflitto mondiale. Regimi totalitari si stanno sviluppando in nazioni che fino a poco prima si consideravano simili alla propria. I rapporti di coppia sembrano perdere libertà che fino a qualche decennio prima parevano acquisite e vengono sempre più incasellati in schemi borghesi. L’Italia del 2024 è caratterizzata da una crisi economica che colpisce soprattutto la classe lavoratrice. Il lavoro in qualche modo si trova, ma è precario e sottopagato. La pubblicità sembra non accorgersi di nulla e insiste a mostrare come normale uno stile di vita che genera frustrazione in chi non se lo può permettere. La guerra è incombente, tutti temono il prossimo inizio di un conflitto mondiale. Regimi totalitari si stanno sviluppando in nazioni che fino a poco prima si consideravano simili alla propria. I rapporti di coppia sembrano perdere libertà che fino a qualche decennio prima parevano acquisite e vengono sempre più incasellati in schemi borghesi. No, non è un refuso, le due frasi sono identiche perché la situazione è oggettivamente identica.
“[…] Il denaro aveva preso il posto di dio. I concetti di bene e male non avevano più significato, se non connessi ai concetti di successo e fallimento. I dieci comandamenti erano stati ridotti a due. Il primo per gli imprenditori, gli eletti, gli apostoli del nuovo credo, era: «Dovrai fare soldi». L’altro per i lavoratori, i dipendenti, gli schiavi, gli inferiori, era: «Non dovrai perdere il lavoro». […]”
Perché una nuova traduzione
Il romanzo è uscito in italiano nel 1960. Quando è stato tradotto per la prima volta in Italia si viveva un momento di boom economico accompagnato da una forte fiducia nei movimenti sociali progressisti. Il contesto sociale dell’Italia del 2024 è molto più simile a quello descritto nel romanzo di quanto non lo fosse all’epoca della traduzione. La nuova traduzione bandisce il perbenismo di linguaggio e i velati pudori, specialmente nei
dialoghi, della traduzione degli anni sessanta e riporta il realismo di Orwell. Nella precedente traduzione inoltre vi era un dissimulato giudizio morale verso il protagonista lasciando intendere suoi limiti intellettuali portando quasi a credere che la mancanza di visione politica e una incapacità di comprendere i propri desideri fossero la causa
principale del fallimento di vita di Gordon e relegando il contesto sociale a un passato
tipicamente britannico anteguerra ormai superato da una situazione di benessere economico.
La nuova traduzione è accompagnata da una ricerca sul rapporto tra Orwell e il suo primo
editore e su come questo abbia influenzato l’editing originale.
La postfazione e la copertina
La postfazione, scritta da Silvio Valpreda, dichiara esplicitamente di voler essere una rilettura antiborghese del romanzo e di tutto il resto, cioè della società. Non a caso termina con delle istruzioni su come, in modo tranquillo e con gesti privati, fare la rivoluzione antiborghese.
Anche la copertina è disegnata da Silvio Valpreda e provocatoriamente, ricollegandosi agli stilemi pubblicitari che sono anche il lavoro di Gordon Comstock, mette in discussione l’idea di famiglia come prodotto commerciale.
“[…] I suoi occhi si fissarono di nuovo sui cartelloni pubblicitari davanti a lui. Meccanicamente, si mise a rileggere gli slogan.
Kangaroo Burgundy, il vino dei britannici!
Salsa QT riporta il sorriso al tuo maritino!
Tavolino d’angolo e una tazza di Bovex, cosa volere di più dalla vita?
Gordon li odiava. […]”
L’autore
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair (1903 – 1950) è stato un saggista, un
romanziere, un giornalista e un attivista politico impegnato contro le disuguaglianze e ogni
forma di fascismo. Ha vissuto principalmente in Birmania e a Londra e ha combattuto come volontario repubblicano nella guerra civile spagnola. Oltre ai suoi notissimi romanzi
antitotalitaristi scritti con linguaggio metaforico e fantastico The animal farm e 1984, ha
prodotto numerosi romanzi di critica alla borghesia tra i quali: Burmese Days, The Clergyman’s Daughter, Keep The Aspidistra Flying e Coming Up For Air. In The Road To Wigan Pier e Homage To Catalonia ha utilizzato le esperienze personali per affrontare un discorso politico più ampio mescolando reportage, saggio e pamphlet. Il suo netto antistalinismo, maturato soprattutto a partire dalle esperienze delle lotte interne al movimento repubblicano in Spagna tra comunisti filosovietici e anarchici, lo ha fatto
strumentalmente e superficialmente definire anticomunista da una parte della propaganda
dopo la sua morte. Orwell si è sempre definito socialista e ateo.
“[…]Gordon attraversò la stanza, la lettera in mano.
Guardò l’aspidistra davanti alla finestra, un oggetto malato e polveroso. Prese il vaso e lo
sistemò davanti a lui, sul tavolo. Fissò la pianta, pensieroso. C’era l’intimità data
dall’odio, tra l’aspidistra e lui. «Vincerò io, troia di una pianta» sussurrò alle foglie
polverose. […]”
Il traduttore e curatore
Silvio Valpreda è uno scrittore e artista che attraverso le sue molteplici attività ha portato
avanti un impegno di critica sociale. Tra i suoi libri si possono ricordare il saggio illustrato
Capitalocene (Add editore) sul rapporto tra esseri natura e denaro e i romanzi Finzione
Infinita, La Minaccia Del Cambiamento e Corpo (tutti con Eris Edizioni). L’attività di artista
visivo, con mostre in Europa e Giappone, si è coniugata con l’attività del brand di fashion
concettuale NOTKUNST del quale è cofondatore.
“[…]Guardò quel che restava del manifesto svolazzante della salsa QT. La nostra
civiltà sta morendo. Deve morire. Ma non morirà nel suo letto. I bombardieri stanno arrivando. Zoom- whizz-crash! L’intero mondo occidentale devastato dalle esplosioni.
Fiorirà l’aspidistra di George Orwell (296 pagine, 16.00 €) tradotto e curato da
Silvio Valpreda, sarà in vendita online e nelle librerie fisiche dal 16 dicembre. Il
volume è stato presentato in anteprima a Roma, alla Fiera della piccola e media
editoria Più Libri Più Liberi.
E-mail: eldoctorsax@gmail.com
